Sono efficaci antistress grazie al magnesio e alle vitamine del gruppo B. Migliorano l’umore perché ricchi di triptofano che aumenta la seratonina. Stabilizzano il metabolismo e controllano l’appetito perché il mix di proteine, fibre e grassi sani garantisce senso di sazietà senza provocare picchi glicemici. Sono un antidoto contro l’invecchiamento, le malattie cardiache e l’artrosi tra la carica di antiossidanti e i fitosteroli.
Stiamo parlando dei pistacchi, i frutti verdi diventati simbolo della California, che tra guscio spezza-noia e cuore dalle virtù benefiche certificate da studi internazionali, «sono oggi un alleato unico per la cucina e gli chef made in Italy, perché per la loro versatilità si prestano dagli antipasti ai dolci», spiega Judy Hirigoyen, vicepresident global marketing di American pistachio growers. La nuova associazione agricola no profit d’oltreoceano che ha riunito più di 620 produttori di pistacchi tra California, Arizona e New Messico, i tre stati americani da cui arriva il 50% della produzione mondiale del frutto verde.
All’America il primato produttivo
Proprio gli “american growers” in occasione dell’ultimo Salone internazionale del gelato e pasticceria Sigep di Rimini sono partiti in Italia con la campagna “Il potere dei pistacchi” per diffondere il valore (e il business) di un cibo funzionale unico per qualità organolettiche ed ecletticità a tavola.
Già dai tempi antichi (le prime testimonianze risalgono al 7000 a.C. in Turchia) i pistacchi erano noti come “droga medicinale”: energetici (570 Kcal per 100 grammi), con il 21% di proteine (quante la carne), solo grassi “buoni” (monoinsaturi e polinsaturi), oltre il 10% di fibre e meno dell’8% di zuccheri semplici, nonché integratori naturali di minerali (potassio, calcio, ferro, magnesio, fosforo, manganese) ed eccellente fonte di vitamine (tiamina, vitamina B6, E e folati) e polifenoli.
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